I 29 migliori film sui viaggi che ti ispireranno

Se si è impossibilitati a viaggiare, una delle alternative che puoi prendere in considerazione potrebbe essere quella di guardare qualche film e, perché no, qualche film che parli proprio di un viaggio.

Come ben sai, anche andare al cinema – quello in piazza o quello in camera tua –  può renderti protagonista, trasportandoti facilmente altrove, comodamente seduto sulla tua poltrona, magari con qualche pop corn. Eccoti qua una lista dei film in tema, film sui viaggi, in base all’audience score di diversi siti cinematografici, che mi sento di consigliarti.

Nomadland

Tratto dal racconto inchiesta di Jessica Bruder, diretto e co-prodotto dalla giovane Chloé Zao, Nomadland è stato un film pluripremiato internazionalmente: dal Leone d’Oro della 77° Mostra Internazionale d’arte Cinematografica di Venezia del 2020, al Golden Globe per miglior film drammatico e per miglior regista, fino all’assegnazione di ben tre Premi Oscar.

È la storia di Fern – Frances McDormand – una sessantenne che incarna la figura del nomade moderno: dopo la delusione del sogno americano, dopo una vita spesa a lavorare, Fern decide di partire per una nuova vita. A bordo del suo camper, accompagnata dalle note di Ludovico Einaudi, la donna attraversa l’America e instaura relazioni con chi, come lei, ha aperto gli occhi sulla realtà e è uscito dalle dinamiche convenzionali di una società che non è in grado di rappresentarli.

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Notizie dal mondo – News of the World

Pellicola americana del 2020 tratta dal romanzo di Pauletta Jiles del 2016, News of The World è la storia di Jefferson Kyle Kidd, un ex capitano dell’esercito federale, che gira per i paesini del Texas di fine ‘800 per portare le notizie dal mondo e raccontarle a gran voce ai diversi abitanti. È durante uno dei suoi spostamenti che il protagonista, interpretato da Tom Hanks, incontra Cicada, una ragazzina di origini tedesca – Johanna era stato il suo nome – che, dopo aver perso la famiglia, era stata adottata dalla tribù dei Kiowa.

Unica sopravvissuta all’agguato della carovana della tribù, Cicada viene prelevata dal capitano, il quale si vedrà costretto ad assumere il compito di ricongiungerla con un altro ramo della famiglia: inizia così il viaggio dei due personaggi, verso il Nord dello stato, colmo delle difficoltà del territorio scosceso del Texas, un luogo che diviene personaggio spigoloso e antagonista, ma che non sarà in grado di spezzare il legame tra i due.

Little miss Sunshine

Dalla direzione di Jonathan Dayton e Valerie Faris, nel 2006 esce Little miss Sunshine, un film che racconta di un viaggio curioso, spassoso, folle e colorato. Il motore del viaggio è Olive, una deliziosa e allegra bambina di sette anni che, fomentata e incoraggiata da un nonno a dir poco sregolato quanto affezionato, ha deciso di partecipare al concorso nazionale di bellezza della California.

È per la finale della competizione che tutti gli Hoover saltano a bordo del Volskwagen di famiglia: una madre (Toni Collette) apprensiva e agitata, un padre (Greg Kynnear) che prepara seminari su come arrivare al successo, uno zio (Steve Carell) docente di letteratura con alle spalle un tentativo di suicidio, un nonno (Alan Arkin) elettrizzante, cocainomane e nostalgico, un figlio (Paul Dano) che ha fatto voto di silenzio e comunica coi post-it.

Un sestetto da paura che nonostante le difficoltà – decisamente vitali, più che economiche – porta a termine il viaggio conquistando la vittoria più importante: un’unica e ritrovata compartecipazione familiare allo spettacolo finale di Olive, che ci regala un finale affettuoso e insieme esilarante.

Un sestetto da paura che nonostante le difficoltà – decisamente vitali, più che economiche – porta a termine il viaggio conquistando la vittoria più importante: un’unica e ritrovata compartecipazione familiare allo spettacolo finale di Olive, che ci regala un finale affettuoso e insieme esilarante.

Green Book

Vincitore dell’Oscar per il miglior film dell’anno del 2019, Green Book è un film che ci trascina nell’amicizia profonda che il pianista Don Shirley e l’ex buttafuori Tony Vallelonga si ritrovano inaspettatamente ad intrecciare.

Vallelonga ha appena perso il lavoro e per riuscire a mantenere la famiglia ha accettato di fare da autista al musicista; è per questo che, durante il tour, i due personaggi iniziano inevitabilmente a legarsi, abbandonando gradualmente ogni pregiudizio verso l’altro: ambientato negli anni della segregazione razziale Tony, un bianco prevenuto, e Don, un nero altezzoso, sono due uomini capaci di ricredersi e ricalibrarsi.

Con il Green Book alla mano – l’elenco dei bar e ristoranti che avrebbero accettato gli afroamericani – i due dovranno scontrarsi con l’ignoranza e la straniante ottusità del tempo, dovranno inciampare in episodi sgradevoli, imparando così a conoscersi e a rompere le catene dei preconcetti.

Il cammino per Santiago – The Way

Uscito nel 2010, Il cammino per Santiago (The Way) tratta la vicenda di un padre – Thomas Avery interpretato da Martin Sheen – sulle tracce della ceneri del figlio Daniel, appena mancato in Europa durante l’intrapreso Cammino di Santiago, con l’intento di riportarle in patria. È però la storia di un viaggio non solo concreto, perché di crescita e di autoanalisi: dopo alcune difficoltà e scelte sofferte, Thomas decide di intraprendere lo stesso pellegrinaggio di Daniel – figlio con cui aveva avuto spesso degli attriti – per fargli comunque portare a termine il tragitto.

Saranno gli incontri con altri pellegrini e le apparizioni di Daniel a far smussare gli angoli di Thomas: un uomo che era partito da giocatore di golf nel tempo libero, da dottore rispettato che aveva sempre disapprovato le scelte del figlio, trova la forza di intraprendere un viaggio singolare – impensabile per i suoi completi in giacca e cravatta – e che riesce ad arrivare alla vera meta ambita, la riconciliazione col figlio e una vita che «non si sceglie, si vive».

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Sotto il sole della Toscana – Under the Tuscan sun

Dall’omonimo libro di Frances Mayes del 2003, Sotto il sole della toscana è la storia di una scrittrice statunitense Frances che, causa separazione, sta attraversando un periodo di difficoltà. È la sua amica Patti a regalarle un soggiorno di vacanza in Toscana, terra dalla quale la donna non riuscirà a staccarsi: Frances – Diane Lane – troverà un Raoul Bova di cui innamorarsi – l’italiano stereotipato per eccellenza –  e una deliziosa villa abbandonata da comprare a Cortona in cui restare a vivere. 

I sogni segreti di Walter Mitty – the secret life of Walter Mitty

Il quinto film prodotto da Ben Stiller ha poco a che fare con il lato comico ed esilarante dell’attore: I sogni segreti di Walter Mitty ci racconta di un uomo timido e riservato che per evadere dalla sua routine si rifugia nelle sue fantasie.

I primi viaggi di Walter sono tutti mentali e immaginari, ma è per alcune vicissitudini che i viaggi inizieranno a prendere forma concreta: lavoratore storico di Life, rivista della quale cura l’archivio fotografico, si ritrova alle prese con l’imminente licenziamento – Life è stata prelevata da un’altra azienda e sta per essere completamente risistematizzata, il cartaceo verrà eliminato e con lui molti dei dipendenti, Walter parte alla ricerca della foto per l’ultima copertina.

Attraversando Groenlandia e Islanda, poi Afghanistan e Himalaya, l’uomo riuscirà ad aprirsi ai suoi segreti, troverà l’amore e verrà ripagato del lavoro di una vita.

I diari della motocicletta – The motorcycle Diaries

I diari della motocicletta è un film del 2004 diretto da Walter Salles – regista, sceneggiatore e produttore cinematografico brasiliano – che ripercorre il viaggio in giro per l’America Latina che Ernesto Che Guevara intraprese nel 1952 con l’amico Alberto Granado. In sella a una motocicletta, poi a piedi o con ogni mezzo di fortuna, i due ragazzi, studenti universitari, attraversano non solo stati e paesi, ma il luogo della coscienza: è una realtà ben lontana da quella che i due si sono lasciati alle spalle, è un’America profonda, indigena e inaspettata agli occhi giovani degli ingenui protagonisti.

A spasso nel bosco – A walk in the Woods

A spasso nel bosco è il riadattamento cinematografico del 2015 di Una passeggiata nei boschi (1988), il diario del viaggio che Bill Bryson intraprende con l’amico Stephen Katz nel cammino degli Appalachi. Un percorso lungo più di tremila chilometri che il protagonista del film, lo stesso Bryson, decide di intraprendere in età avanzata per tornare a casa: dopo vent’anni di vita di Inghilterra, vuole riconciliarsi e ritrovare le sue origini americane.

È Emma Thompson, nei panni della moglie, che si preoccupa di trovargli un compagno di viaggio, Tutti ma non Stephen Katz!: eccentrico quanto basta per rispondere alla chiamata, sarà proprio lui l’unico ad accogliere l’invito di Bryson e a incamminarsi senza troppe remore, a spasso nei boschi.

Wild

Il film è basato su un libro di memorie scritto dalla scrittrice statunitense Cheryl Strayed. È questa la vicenda della giovane Cheryl che, giunta ad un momento critico della sua vita – tra dipendenze, la fine del matrimonio e la perdita della madre – prende la decisione di ritirarsi, alla ricerca di sé.

È così che la ragazza parte in direzione dei monti occidentali degli Stati Uniti, pronta ad intraprendere il Pacific Crest Trail a piedi. È un cammino di rinascita e riconoscimento, un viaggio durante il quale Cheryl ritroverà prima se stessa, poi nuove persone con cui condividere le esperienze della vita. Da una prova che avrebbe potuto essere più grande di lei, la donna riesce a rimettere insieme i propri cocci e a ritrovare il suo equilibrio. 

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Lost in translation – l’Amore tradotto

Bob Harris e Charlotte, interpretati rispettivamente da Bill Murray e Scarlett Johansson, sono due insonni che si fanno compagnia in un lussuoso albergo di Tokyo. Con Lost in translation – l’Amore tradotto non parliamo di boschi o cammini lunghi tremila chilometri, ma di momenti di stasi e pause: le notti passate al bar sono gli unici in cui i due protagonisti possono ritrovare la serenità in una vita castrante e poco appagante.

È sul reiterarsi dei loro incontri che prende forma un film fatto di sincronie e sguardi, di un amore che è silente e che non si concretizza in sul letto di un motel. Una storia delicata, sostenuto dalla leggerezze e dall’ironia dei due personaggi.

Midnight in Paris

Un viaggio che attraversa il tempo: è durante una passeggiata notturna che il protagonista Gil, interpretato da un curioso Owen Wilson, si perde per le strade di Parigi e si ritrova catapultato nella capitale degli Anni Venti, con tanto di Francis Scott Fitzgerald, Jean Cocteau, Joséphine Baker ed Ernest Hemingway. Inebriato dalla compagnia di alcuni dei suoi idoli più cari e dall’atmosfera a dir poco bizzarra, Gil insiste sul voler riprovare l’esperienza e continua a rifugiarsi in una realtà che però non esiste più.

Si allontanerà dalla moglie e si innamorerà di un’allieva di Coco Chanel, i due verranno a loro volta catapultati in un’altra dimensione temporale – quella preferita questa volta da Adriana, la ragazza – , ma il sogno sarà destinato a svanire: si può vivere in eterno in un tempo che non esiste?

The Way Back

The way back è il racconto di un viaggio che un gruppo di sei carcerati si trova ad affrontare, una volta riusciti ad evadere dall’inferno di un gulag siberiano. È il 1941 quando Janusz – ex tenente dell’esercito polacco accusato di spionaggio – intraprende un viaggio che durerà fino al 1942, quando arriverà in India col gruppo di compagni rimasti.

Fame, disidratazione e disperazione è il secondo inferno che dovranno patire i personaggi nel cammino – la natura diventerà «il vero carnefice», spietata e desolante – fino a quando, alla caduta del Comunismo, Junasz ormai anziano non riuscirà a tornare in Polonia e a riconciliarsi con la moglie.

The Beach

Tratto da L’ultima spiaggia di Alex Garland, The Beach tratta le vicende di un giovane Leonardo Di Caprio nella vesti di Richard, un americano in cerca di nuove esperienze. Abbindolato dai racconti di Daffy, un mezzo matto incontrato a Bankok, Richard si spinge verso una fatidica isola dove – gli avevano detto – avrebbe trovato riparo dalla società, verso una spiaggia paradisiaca nascosta ai più.

Il luogo che avrebbe dovuto lenirlo è invece il sipario delle dinamiche più abbiette che l’uomo possa instaurare: egoismi, ipocrisie, violenze e ottusità causano morte e meschinerie, tanto che Richard è costretto a scappare e tornare alla vita normale, segnato dalla ferocia dell’esperienza.

Tracks – Attraverso il deserto

È il 1977 e la venticinquenne Robyn Davidson decide di intraprendere un’impresa a dir poco impegnativa: la traversata a piedi del deserto australiano. Partendo da Alice Springs, fino ad arrivare all’Oceano Indiano, la ragazza si accompagna con tre cammelli e il cane Diggity per affrontare il lungo viaggio – 2700 chilometri sotto il sole cocente – sostenuta e sponsorizzata dalla National Geographic, Robyn dovrà venire a patti con le avversità dell’esperienza e le spigolosità della solitudine.

Encounters – At the End Of the World

Encounters – At the End Of the World è un film documentario che hanno girato Werner Herzorg Peter Zeitlinger durante il loro viaggio ai confini del mondo, in l’Antartide sull’isola di Ross. Il lungometraggio testimonia la vita dei due americani nella stazione di McCurdo – una base statunitense di ricerca – e ci permettere di entrare negli abissi di un oceano altrimenti irraggiungibile, ci fa vedere flora e fauna inimmaginabili con delle affascinanti riprese subacquee e non solo. Uscito nelle sale italiane a Torino nel 2008, il film è stato prodotto nel 2007 vedendosi selezionato al Toronto International Film Festival dello stesso anno.

Non è mai troppo tardi – The Bucket list

Depennare tutta la lista delle ultime cose da fare prima di morire, questo è il folle intento di Edward Barryman Cole – straricco americano agitato – e Carter Chambers – lavoratore pacato e umile –, due signori ricoverati nella stessa stanza di ospedale, ai quali mancano ormai pochi mesi di vita. È così che i due protagonisti, interpretati dai colossi Jack Nicholson e Morgan Freeman, partono per un’esperienza che li porterà a giro per il mondo, tra lanci dal paracadute e corse con le macchine d’epoca, muraglia cinese e il Taj Mahal.

La loro conoscenza, che ha una durata di soli tre mesi viste le prognosi infauste, sarà motivo di ennesima maturazione e nuove prese di coscienza: il ricco riuscirà a riconciliarsi con la figlia, grazie all’amico Carter, Carter tornerà dalla moglie adirata con lui per la partenza.

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Il treno per Darjeeling

Dalla regia del raffinato Wes Anderson, Il treno per Darjeeling è la tratta che i tre fratelli Withman si ritrovano a percorrere dopo la morte del padre e un anno di silenzio. È stato il maggiore, Francis interpretato da Owen Wilson, ad organizzare il tutto, bypassando le resistenze accanite degli altri due, per cercare un rappacificamento coi fratelli.

Tre personaggi bizzarri, tre storie altrettanto singolari a bordo di un treno speciale, il Darjeeling Limited, che li porterà sino in Himalaya dalla madre che nel frattempo è diventata suora impegnata in una località del posto. Divertente e coinvolgente, un intreccio di storie familiari particolare col sottofondo dei paesaggi unici del Rajasthan.

Mangia Prega Ama

Elizabeth Gilbert (Julia Roberts) è una donna arrivata ad un punto di profonda crisi: un matrimonio finito, una storia infelice con un altro uomo e un grande senso di insoddisfazione. Da qui l’idea di mollare tutto e lanciarsi in un viaggio in giro per il mondo, alla ricerca di un rinnovato senso di appartenenza. Italia, tra Roma e Napoli e dodici chili in più, India e poi ancora Indonesia, il percorso di Elizabeth sarà soprattutto intimo, che la vedrà protagonista di una ritrovata forza di amare ed amarsi.

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Tra le nuvole

Tra le nuvole non è solo il titolo di questo film, ma è anche il luogo preferito del suo protagonista: Ryan Bingham è uno charmant uomo d’affari che vive la sua vita in aereo, sempre pronto a spostarsi per lavoro, convinto del fatto che una vita senza legami sia felicemente leggera, che un posto in cui mettere radici sia del tutto frivolo, un’inezia.

È con l’incontro di nuovi personaggi – dalla giovane collega Nathalie, ad Alex, l’alter ego femminile del protagonista, il quale non a caso si innamora di lei – che le cose cambiano, che le convinzioni e le certezze di Ryan cedono, sino ad arrivare a desiderare di fermarsi. Basterà tale vacillamento? Oppure Ryan continuerà a volare imperterrito tra le nuvole?

Tre uomini e una gamba

Con l’ironia dell’impellente trio di Aldo Giovanni e Giacomo, Tre uomini e una gamba è il racconto del viaggio fuori dalle righe che i tre amici intraprendono per arrivare in Puglia, per partecipare al matrimonio di Giacomo.  In compagnia di Ringhio – il cane del suocero che farà una brutta fine – e di una scultura costosissima da portare sempre al suocero – la gamba di legno – i tre partono a bordo di una macchina per attraversare l’Italia.

Saranno l’entrata in scena di Chiara – l’affascinante Marina Massironi – e le peripezie che la compagnia dovrà superare a scombussolare i piani di tutti: Giacomo si innamora di Chiara, mentre Aldo e Giovanni cercano di stare al passo col viaggio, cogliendo puntualmente ogni potenziale imprevisto. 

Lion – La strada verso casa

Tratto da una storia vera, Lion è la storia di Saroo Brierlet, interpretato da Dev Patel, un bambino indiano che all’età di cinque anni, di notte cercando il fratello, sale su un treno che parte immediatamente, catapultandolo a Calcutta senza fare alcuna fermata – a 1600 chilometri da casa, con una lingua diversa  e uno smarrimento totale. Dopo alcune vicende il ragazzo finisce in orfanotrofio e viene adottato da una gentile coppia australiana.

È a 27 anni che Saroo decide di ritrovare la strada verso casa, mosso dal continuo senso di colpa e dalla lacerazione con cui deve convivere, e col sostegno della fidanzata parte alla ricerca del suo paese d’origine, finché non si ricongiungerà con la madre biologica e non farà la conoscenza di una sorella che non sapeva di avere.

American Life

Burt e Verona sono una giovane coppia in attesa di una figlia che speravano di poter affrontare l’esperienza genitoriale con l’aiuto futuri nonni paterni. Le cose non vanno come avrebbero voluto, i genitori di Burt si tirano prontamente fuori dalla questione e si trasferendosi in Belgio, lasciando i due trentenni da soli.

Così la coppia, con Verona che è arrivata al sesto mese, parte in viaggio – un viaggio che da Miami li porterà sino in Canada – per trovare il luogo ideale in cui mettere le proprie radici e far crescere la figlia, per trovarsi una famiglia alternativa, provando a rintracciare amicizie con cui condividere l’esperienza – le coppie che trovano, com’è ovvio, sono puntualmente fuori dal mondo e distanti dalla loro visione.

180° South

È il 1968 quando Yvon Chouinard e Douglas Tompkins – gli stessi che fonderanno più tardi le aziende North face e Patagonia – muovono i primi passi dalla California con l’intenzione di arrivare in cima alle vette della Patagonia esclusivamente on the road: 180° south è il tentativo di Jeff Johnson di emularne l’impresa.

In compagnia dei suoi amici Keith Malloy e Timmy O’Neill, Jeff partirà anche lui dalla California e riuscirà ad arrivare all’ambito Cerro Corcovado, dove però è tempo di fermarsi: la paura di affrontare l’ignoto e l’adrenalina non prenderanno il sopravvento perché, come dice Chouinard stesso, «la cosa più difficile del mondo è semplificare la propria vita, quando è così facile complicarsela. La soluzione, per molti dei problemi che possiamo incontrare, è girarsi di 180° e fare un passo indietro».

Una preziosa lezione di misura e temperanza che prende le distanze dalla contemporaneità a tendenza oltremondana.

La vita di Pi

 Dall’omonimo romanzo di Yann Martel, La vita di Pi è la storia di Piscine Molitor Patel, un ragazzo indiano che passa la sua prima adolescenza immerso nella realtà dello zoo che gestisce il padre. Quando Pi ha diciassette anni la famiglia è però costretta a trasferirsi altrove, con tanto di zebre ed elefanti vari a bordo di una nave.

Durante la traversata vengono sorpresi da una tempesta che lascerà due soli superstiti, Pi e Richard Parker, la tigre più temuta dello zoo: i due dovranno affrontare un viaggio che durerà altri 277 giorni di navigazione prima di ritornare a terra, un arco di tempo in cui Pi dovrà imparare a conoscere e ammansire Richard per sopravvivere. Una storia decisamente extra ordinarius.

Ogni cosa è illuminata

Il protagonista del film è Jonathan Safran Foer, un collezionista di cose, spinto dalla paura di dimenticar(l)e. Froer – la trasposizione cinematografica di Safran Foer, l’autore ebreo dell’omonimo libro autobiografico – decide di partire dall’America per arrivare in Ucraina, nel villaggio di Trachimbord: lì è raffigurato il nonno su una vecchia fotografia e il protagonista vuole incasellare anche quel ricordo, un tentativo di fissare le sue origini, biologiche e spirituali.

A bordo di una Trabant, assieme a due locali – Alex, un ragazzo ucraino dall’accento opinabile, e il nonno, il primo pilota che si crede cieco e che si porta appresso un cane guida –  Jonathan ci fa scoprire un’Ucraina nascosta, sullo sfondo di paesaggi antichi, restituendoci la lirica del dettaglio: ogni cosa ha bisogno di noi per essere illuminata.

This must Be the Place 

Vincitore di sei David del Donatello, il primo lungometraggio in inglese di Sorrentino ha come protagonista Cheyenne, ex leader di una band famosa negli ottanta che fatica a lasciar andare le sue vecchie vesti: depresso, sconfortato, timoroso e succube di alcune fobie, il rocker viene a sapere dell’imminente morte del padre che non sente da anni e parte dall’Irlanda per raggiungerlo a New York per un ultimo saluto.

Arrivato tardi per il padre, Cheyenne si convince di dover portare a termine la sua ultima volontà, quella di ritrovare Aloise Lange, l’ufficiale nazista con cui pareggiare i conti per le vessazioni ricevute durante la persecuzioni. Il viaggio del protagonista dal riscatto per il padre si tramuta in un risvolto personale, verso il riconoscimento di sé, in armonia con la delicatezza a tratti disarmante di un impeccabile Sean Penn.

Captain Fantastic

La famiglia Cash vive lontana da ogni sorta di convenzione, fuori dalla società e dalle norme istituzionali: capitanati dal padre Ben, i sei figli sono stati cresciuti in una foresta seguendo una propria istruzione, dal rigoroso allenamento fisico allo studio della costituzione e discussioni sul marxismo,  festeggiando Chomsky e non Natale; la madre, che fino a poco tempo prima viveva con loro, si è allontanata nel tentativo di sanare la crisi post-partum.

Quando arriva la notizia del suicidio della moglie, Ben viene ostacolato dal suocero dal presenziare ai funerali, ma si deciderà a portarvi i figli, in Nuovo Messico, grazie alla loro stessa intransigenza. Captain Fantastic è un’aperta discussione sul valore dell’educazione e del senso di libertà: qual è il confine? Il mio confine deve essere necessariamente anche il tuo? La risposta del film vuole il finale in cui Cash si iscriveranno in scuole di prestigio per proseguire gli studi, Ben partirà in solitaria per rivedere le sue ideologie.

Patagonia

Due donne, una alle prese col proprio futuro, l’altra proiettata verso il passato, alla ricerca delle proprie origini. La Patagonia gioca da punto di arrivo per la prima, e di partenza per la seconda: da una parte la giovane Gwen che segue il nuovo lavoro del marito sperando di distendere le tensioni di coppia, dall’altra l’anziana argentina Ceryl che si porta Alejandro, il nipote, come bastone verso il Galles, terra natia della madre prima che emigrasse.

Il sole della Patagonia farà luce sulla giovane coppia, la pioggia del Galles illuminerà il cuore dell’agorafobico Alejandro e restituirà quiete all’animo della dolce Ceryl.

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