Decluttering: Guida per principianti

Cos’è il decluttering

Il decluttering è una pratica legata alla cura della casa, che consiste nel liberarsi del superfluo e di ciò che si trattiene per i motivi sbagliati, al fine di dar respiro ai propri spazi e favorire l’organizzazione.

Come fare Decluttering in 6 passi

Innanzitutto è bene stabilire di quali zone della casa o della stanza ci si vuole occupare. Se il progetto è largo, e comprende una o più stanza, dopo aver scelto da quale partire è bene scegliere anche da che parte della stanza farlo: credenza, armadio, cassetti?

E’ un lavoro che richiede più tempo di quanto ci si aspetterebbe, nonché un certo coinvolgimento emotivo quando si tratta di liberarsi di cose con cui si ha un qualche tipo di attaccamento. E’ bene farlo quando se ne ha il tempo e la predisposizione mentale. 

Scegliere quindi un area, e mettersi a lavoro, magari con della musica o un audiolibro di sottofondo.

Passo 1: Fuori tutto

Il primo passo è anche quello che fa più paura: tirare fuori tutto dal cassetto, armadio, o quale che sia la superficie che si vuole ripulire, e disporlo in modo che sia ben visibile (su un tavolo, sul letto, o anche per terra, magari sopra dei fogli di giornale o su un tappeto), dovete avere spazio di manovra.

Passo 2: Pulire il “contenitore”

Prossimo passo è dare una pulita ai contenitori. Molto spesso gli spazi che vogliamo risistemare tramite decluttering sono stati trascurati, e non avrebbe senso riorganizzarli senza prima dargli una bella pulita.

Passo 3: Organizzare in categorie

A questo punto è bene creare delle categorie di arrivo per tutti gli oggetti che abbiamo davanti. Le più comuni sono “tenere” per gli oggetti che resteranno in casa, “donare” per la roba che ancora funziona e può andare in beneficenza, e “riciclare”,per ciò che non può avere seconda vita.

Ma le categorie sono da adattarsi alle esigenze di tutti: se il decluttering comprende indumenti e giochi per bambini, magari ci sarà una categoria per ciò che volete passare ad amiche con figli più piccoli, o magari ci sono delle cose che volete destinare ad un amico o un associazione specifica. 

Passo 4: Cernita

Si comincia! A questo punto, bisogna pazientemente iniziare a scandagliare gli oggetti per decidere a che categoria appartengono, e posizionarli nelle aree o scatoloni designati.
Per rendere il tutto più spedito infatti, è consigliabile inserire la roba da riciclare già in un sacchetto dell’immondizia, e quella da donare in uno scatolone che poi può esser semplicemente chiuso e spedito, eliminando tutto il superfluo per noi.

Le cose da tenere invece, è bene averle sempre bene davanti agli occhi: sia per poter pian piano decidere cosa fare di un oggetto avendo in mente cosa abbiamo già deciso di tenere ed evitare doppioni, sia per il passo successivo: la riorganizzazione degli spazi.

Passo 5: Organizzazione degli spazi

Una volta che avrete i vostri oggetti ben divisi in categorie e vi sarà chiaro cosa tenere, è il momento di trovare una nuova sistemazione per questi oggetti. Prima di reinserirli nel cassetto così come erano infatti, è bene porsi una domanda: come mai è stato necessario fare decluttering in questa zona della casa? forse è un posto a cui avete accesso spesso, o un posto che viene trascurato particolarmente, ma spesso la risposta sta nell’organizzazione: quando il sistema organizzativo di uno spazio non funziona, questo tende a diventare presto caotico, mentre quando tutto ha un posto chiaro, si tende ad evitare il disordine.

E’ quindi bene chiedersi, prima di rimettere tutto in ordine, se è il caso di cambiare il modo in cui conserviamo le nostre cose. A tal proposito, qui un articolo per aiutarvi a farlo con soluzioni pratiche, funzionali ed economiche. 

Passo 6: il mantenimento

Il decluttering che mettiamo in atto è inefficace quando ci si trova a dover affrontare la procedura più volte a distanza di pochi mesi. Questo processo è infatti pensato come soluzione a cui rifarsi, se propriamente eseguito, non più di una volta l’anno per area.
Cosa significa questo? Che il decluttering è pressoché inutile se una volta che vi sarete liberati dell’eccesso vi lancerete in uno shopping privo di giudizio solo perchè avete guadagnato spazio, o perchè vi sentite di esservi meritati tre vestiti in più, adesso che ne avete gettati 5.  

E’ per questo che una volta finito il processo, dobbiamo adottare lo stesso procedimento mentale che abbiamo utilizzato durante il decluttering, durante gli acquisti.
Stiamo comprando qualcosa che davvero utilizzeremo, per una situazione reale e non immaginaria, per la persona che siamo e non per quella che ci piacerebbe essere?

Molto spesso finiamo per comprare cose per le persone che aspiriamo ad essere, o per la vita che sogniamo di avere, e finiamo per perdere la bussola ed acquistare cose che non verranno mai utilizzate. Come le scarpe per le passeggiate nel bosco, anche se ci siamo andati solo due volte negli ultimi 5 anni, la macchina per il gelato, che è troppo laborioso fare e non tiriamo mai fuori, o il vestito che sarebbe perfetto per il mare, anche se passiamo tutte le estati in montagna. 

ordine e decluttering
Photo by Yan Ots on Unsplash

Consigli per facilitare il processo

Applicate la regola dei 6 mesi

Spesso durante il processo ci si perde, o ci si fa trasportare dall’emotività: ci sono cose che non si usano da tanto, e che probabilmente non useremo neppure in futuro, ma che avremmo comunque voglia di tenere “in caso ci servisse”. Questo è spazio pressochè buttato: un oggetto o un capo di abbigliamento che occupa spazio 365 giorni l’anno per uscire dal cassetto solo due volte l’anno non vale granchè la pena di esser tenuto, specie se di questi oggetti ne abbiamo tanti. 

Una regola d’oro del processo: se qualcosa non lo è stato indossato/usato nel giro degli ultimi 6 mesi, difficilmente lo si indosserà/userà nei prossimi 6 (per i capi stagionali, far riferimento all’ultima stagione in cui li si è, o non si è, utilizzati).

Non siate timidi!

E’ facile farsi sopraffare dall’idea di star buttando soldi dalla finestra: liberarsi di metà del contenuto di un armadio, specialmente quando alcuni capi non sono mai stati neppure utilizzati, può sembrare uno spreco.

Non state buttando soldi, ma state invece evitando che oggetti che avete pagato e che non vi sono più di alcuna utilità non prendano spazio in un luogo, privandovi del piacere di viverlo. Non avrà più senso aver speso 100 euro per un trapano tenendolo in casa senza usarlo, piuttosto che liberarvene e acquistare spazio in più. Non lo state utilizzando in nessun caso, e questa “proprietà a tutti i costi” finisce solo per soffocare la vostra casa, e ricordarvi continuamente di quei soldi spesi male.

Non esagerate

E’ facile cadere nella trappola opposta, ovvero iniziare a liberarsi di tutto ciò che si possiede, perchè ci si accorge che non ci piace, che è vecchio, che abbiamo cambiato gusti.

E’ un arma a doppio taglio: se avete la possibilità economica di rifarvi un guardaroba che non vi rappresenta più, fatelo! Ma se così non è, almeno per il momento è bene tenere qualche capo, magari non più di un paio per tipologia, da sostituire lentamente appena se ne ha la possibilità. Per di più, pezzi di abbigliamento semplici e dai colori neutri che vi sono venuti a noia abbinati coi vestiti che già avete, potrebbero acquistare nuova vita una volta abbinati a complemento dei nuovi capi che comprerete.

Crea una scatole dei ricordi

Un modo non solo per ovviare il problema degli armadi e cassetti stipati sia di oggetti utili che di quelli che non servono più ma hanno un valore emotivo, è dividere questo tipo di oggetti da quelli che usiamo ogni giorno, creando uno spazio apposito. Questo non solo fa sì che sia più facile navigare cassetti e cassettoni, me quando vorrete prendervi un po di tempo per sedervi e ricordare, questi oggetti saranno di più facile accesso e sarà più facile farlo.

Inoltre, il semplice atto di spostarli di casa può fornirvi prospettiva: alcuni oggetti la cui presenza in casa sembrava giustificata, quando si tratta di spostarli dal loro cassetto e assegnargli uno spazio dedicato, si rivelano per ciò che sono, ovvero cianfrusaglia. 

Tenere uno scatolone da riporre in garage, cantina o sotto il letto, in cui conservare non più di due o tre oggetti per persona, per anno, farà sì che avrete una collezione effettivamente 

Come Valutare cosa tenere

Chiaramente, questo dipende enormemente da persona a persona. Però possiamo fornire un paio di guidelines, che funzionano più o meno per tutti:

  • I classici: una maglietta bianca semplice, una cardigan dai colori neutri, un paio di scarpe che vanno con tutto, ci sono cose che non invecchiano mai, e che possono sempre far comodo in un guardaroba. A meno che il vostro stile non sia così eclettico da non contemplare alcun tipo di capo neutro, i grandi classici non invecchiano mai.
  • I brutti ma buoni: tutte quelle cose rovinate dal tempo, o esteticamente brutte, che però sapete esser parte integrante della vostra vita o routine. A tutti noi piacerebbe dormire in pigiami di pizzo, ma sappiamo bene che per star comodi dobbiamo concederci pigiamoni comodi. Non gettate la felpa da casa, lo schiaccianoci rovinato ma che funziona meglio di quello nuovo e bello, il detersivo per il bagno che funziona benissimo ma che ha una brutta confezione (a meno che non vogliate sostituirli con qualcosa di altrettanto funzionale, e non sacrificare l’utilità  per l’estetica!)
  • Le cose che dovrete ricomprare: questo consiglio sembrerà contraddire la regola dei 6 mesi, ma non è così! Si tratta infatti di tenere le cose che si sa verranno riutilizzare nel breve periodo, anche se ultimamente sono rimaste ferme, e che non ha senso investire soldi nel ricomprare. Per esempio i vestitini di vostro figlio se avete in mente di farne un altro a breve, o il materiale scolastico a giugno, che servirà di nuovo comprare a settembre.

Cosa fare in caso di attaccamento emotivo

Spesso le cose più difficili di cui liberarsi sono gli oggetti che si portano dietro una storia, o a cui siamo affezionati. Il decluttering ha la brutta nomea di voler far si che le persone si liberino dei propri oggetti cari, ma non è così: si tratta piuttosto di individuare tra una collezione vasta i pezzi più importanti, così da poterla valorizzare. L’essere affezionati ad un oggetto non è un comportamento dal quale guardarsi, ma anzi può attribuire ai nostri beni materiali un valore in più.

C’è però da stare attenti quando questo attaccamento ci rende irragionevoli e ignora la funzionalità effettiva di un oggetto: è giusto voler tenere il primo vestitino di vostro figlio, il grembiule che era di vostra nonna, il souvenir del vostro viaggio di nozze. Ma come con tutto, con gli oggetti che hanno l’unico fine di custodire ricordi bisogna far attenzione:

I disegni di vostro figlio sono sicuramente tutti bellissimi, ma tenerli tutti quanti sarà si che ci sarà un intero cassetto o scatolone pieno di carta che non oserete piu aprire. E’ meglio tenerne non più di 5 o 6 per anno scolastico, magari organizzati in un album, scegliendo i più significativi, così che risultino più facili e piacevoli da consultare in futuro, e racchiudano più significato.
Invece che comprare portachiavi o soprammobili, durante il prossimo viaggio considerate acquistare una cartolina, che occupa meno spazio, o fare una bella foto da stampare e appendere.

E per tutte le cose che invece proprio vanno tenute, una soluzione efficace c’è:

Dove vendere gli oggetti declutterati

Sia per l’oggettistica che per i vestiti c’è un mercato: rivenderli a basso prezzo, se le nostre finanze ne hanno bisogno, può essere un’alternativa al donarle in beneficenza. Facebook marketplace, ebay, Subito.it e pagine web di quartiere sono perfetti per i vestiti, l’oggettistica, i libri ed anche il piccolo mobilio. Ricordatevi di pulirli prima, e di fargli qualche bella foto!

Conclusione

In conclusione, il decluttering può spaventare a inizio processo, un po per l’entità dell’impresa un po per il suo nome pomposo e inglesizzato, ma è una pratica accessibile a chiunque con una domenica libera, e promette di migliorare il modo in cui vivete i vostri spazi senza sforzi eccessivi.

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